Archivi categoria: Storie

IN QUESTA SEZIONE CI SONO LE STORIE VERE, DI CHI CE L’HA FATTA!

VESCICA BLOCCATA A CAUSA DEI FIBROMI E LA CORSA CONTRO IL TEMPO

Questa storia è pazzesca, dovevamo assolutamente condividerla perché credo la maggior parte tra noi non ha mai visto qualcosa di simile, per fortuna! Stefania è una donna che vive vicino Roma, ha poco più di 45 anni, ben portati, si è recata per una visita ginecologica di controllo e ha scoperto che qualcosa di inenarrabile si stava per abbattere sulla sua vita. Ho avuto una lunghissima telefonata con lei, dove mi ha riassunto le vicende che si sono susseguite. Provo a trascriverne i punti salienti, è stata una conversazione ai confini dell’incredibile!

Andai dal ginecologo non tanto perché avessi problemi evidenti di natura mestruale ma, invece, perchè mi sembrava di avere una piccola cisti e allora volevo vederci chiaro. Si, i primi due giorni di mestruazione erano abbondanti però niente di preoccupante. Il medico mi disse che il problema non era la cisti, ma gli enormi fibromi nel mio utero, in particolare uno mi premeva sulla vescica ed era pericoloso. Mi intimò immediatamente il ricovero e l’asportazione dell’utero, per intero, oltretutto avevo già due figli, quindi … Cosa ci dovevo fare? I miei fibromi erano tre, di circa 7/8 cm ciascuno, sapevo con certezza che non volevo togliere l’utero e, però, riflettendo, già da qualche giorno urinavo in modo anomalo. Avete presente quando andate in bagno e fate pipì? Ecco, io facevo pipì e poi, di colpo, tutto di bloccava e non usciva più niente ma io avevo ancora lo stimolo di urinare! Beh, poco dopo, mentre pensavo che l’utero non lo volevo togliere e cercavo una soluzione alternativa, ebbi un vero blocco vescicale. Non riuscivo più a far pipi, è stato terribile, uno shock. Mi poggiavo sul wc e non usciva neppure una goccia. Sono dovuta andare al pronto soccorso perchè, ovviamente, stavo malissimo, avevo dolori lancinanti all’addome. Mi hanno messo il catetere ed è uscito circa un litro di urina, sono rimasta paralizzata dal terrore e nonostante ciò continuavo a pensare che io l’utero non me lo volevo togliere! Tutti mi dicevano che mi stavo comportando da pazza e che non potevo vivere perennemente col catetere, l’utero andava tolto e anche subito e con esso sarebbero sparite le masse. No! No! Io l’utero non me lo voglio togliere! Ripetevo. Un urlo disperato mi annebbiava la vista, vedevo cedere il mio corpo e la mente era sempre meno lucida, iniziarono a venirmi attacchi di panico e crisi di pianto sempre più ingestibili, vedevo i miei figli disperati e il mio compagno angosciato. Iniziò un tour da film horror, andavo da uno specialista all’altro, col catetere infilato e i referti al seguito, tutti mi dicevano che l’unica soluzione era l’isterectomia e che dovevo farla anche subito perchè non potevo andare avanti così. I giorni passavano, sempre con il catetere infilato e, giustamente, mi venne anche la cistite, vagavo negli ospedali, negli studi privati e alla fine mi feci inserire in lista per l’isterectomia, in urgenza, il che vuol dire venerdì per martedì. Ero fuori di testa, non riuscivo più a pensare, ragionare, era un continuo passare dall’ansia alla depressione, io l’utero non lo volevo togliere, io non lo volevo togliere! Da sola mi misi su internet e da sola arrivai alla radiologia interventistica. Da sola scoprii gli ultrasuoni focalizzati, che non potevo fare, e, infine, approdai all’embolizzazione uterina. Provai anche ad accennarlo a un ginecologo, ma mi disse che tanto non ero idonea. Martedì mi dovevo operare. Punto. Quel fine settimana fu il più lungo della mia vita. Non riuscivo a vivere, mi misi on line e iniziai a cercare chi, a Roma, mi potesse vedere per capire se mi potevo embolizzare. Girando  alla rinfusa trovai il numero di un radiologo interventista, il dott Maurizio Morucci del San Camillo di Roma. Gli mandai un messaggio su Whatsapp, anche perché non ero in grado di sostenere una conversazione a voce, il pianto non mi abbandonava mai, ero l’ombra di me stessa. Passarono le ore, ricordo che era domenica, ormai era domenica e martedì dovevo fare l’isterectomia. Gli scrissi la mia situazione. Domenica notte mi rispose e mi disse di andare immediatamente in ospedale. Non mi sembrava vero. Non ero neppure più abituata a essere compresa, mi sembrava addirittura STRANO che qualcuno mi rispondesse di domenica, notte! Il giorno successivo ero al San Camillo, lunedì, il giorno prima della programmata isterectomia. Avevo la borsa con il necessario già in macchina, o l’avrei usata per l’embolizzazione o per l’isterectomia, mancavano poche ore. La faccio breve, mi disse che ero idonea, io ero un misto tra attacchi di panico e attacchi di felicità, mi sembrava di vederlo trasfigurato come un angelo con tanto di aureola 😀 quel catetere che mi portavo dietro da giorni me lo sarei dovuta tenere ancora un po’, ma si poteva procedere con l’embolizzazione! Arrivò martedì e io non mi presentai per l’isterectomia, mi chiamarono, vidi il numero ma non ebbi il coraggio di rispondere. Richiamarono e rispose il mio compagno, raccontando il cambio rotta. Mi dispiace. Io non me la sono sentita, non lo sentivo un intervento giusto per me. Lo so, ho rischiato, però io non lo volevo fare. Il giovedì successivo mi sono embolizzata e ho dovuto tenere il catetere ancora per qualche giorno, per sicurezza. Quando l’ho tolto e ho fatto pipì normalmente stavo per svenire dalla felicità. Mai, come in quel momento, ho capito l’importanza di quei piccoli gesti automatici di cui neppure ci rendiamo conto, mangiamo, facciamo i nostri bisogni, camminiamo e non ne immaginiamo l’importanza, quant’è bello fare pipì, quant’è bello!! E’ passato un mese e io sto bene, non ho più avuto problemi. Il mio ringraziamento va a chi mi ha embolizzato, alla mia famiglia e alle informazioni che ho reperito su internet, da paziente a paziente. Avrei preferito averle attraverso “canali ufficiali”, mi sarei risparmiata questa rocambolesca disavventura, ma so anche che sono stata molto fortunata, perchè per me le cose sarebbero potute andare in maniera diversa.

Ecco, come promesso racconto le storie davvero particolari, uniche. Dopo centinaia di storie pubblicate in cui abbiamo parlato di fibromi di ogni forma, misura e posizione, ora è il momento delle storie particolari e delle gravidanze.  Stefania è stata molto fortunata, nonostante tutto, il lieto fine non era così scontato. Ci sono decine di medici bravi e competenti, molti dei quali li trovate nella lista della pagina Facebook!

Altra bella notizia? Nunzia è incinta, embolizzata meno di un anno fa.

 

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

AGGIORNAMENTO OSPEDALI DOVE POTERSI EMBOLIZZARE

Eccoci qui, un bell’aggiornamento sulle strutture ospedaliere pubbliche dove potrete scegliere l’Embolizzazione Uterina, tecnica assolutamente poco invasiva che si pratica in Radiologia Interventistica. Sono una decina di possibilità, per ognuna ci sono donne  che si mettono a disposizione raccontando la propria esperienza e dando suggerimenti, da paziente a paziente.

  1. Dott.Spinelli presso il reparto di radiologia interventistica dell’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari
  2. Dott. Morucci presso il reparto di radiologia interventistica dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma
  3. Dott. Stefano Cesari presso il reparto di radiologia interventistica dell’Ospedale di Castelfranco Veneto
  4. Fondazione Poliambulanza di Brescia sono bravi tutti i radiologi interventisti, siamo in attesa di un nuovo nome in quanto il bravo medico, dott Sallemi, di cui abbiamo recensioni, non lavora più qui
  5. Dott. Valenza, presso il reparto di radiologia interventista dell’Ospedale di Palermo Cervello/Villa Sofia
  6. Dott. Rampoldi presso il reparto di radiologia interventistica dell’Ospedale Niguarda di Milano
  7. Dott. Michieletti presso il reparto di radiologia interventistica dell’Ospedale di Piacenza
  8. Dottoressa Niola presso il reparto di radiologia interventistica dell’Ospedale di Napoli Cardarelli
  9. Dottor Sponza, presso il reparto di radiologia interventistica dell’Ospedale di Udine

Presto avremo Laura che, appunto, racconterà la sua esperienza con il bravo dottor Sponza, per noi è la prima recensione ma il dottore ha vastissima esperienza di embolizzazioni, Laura è la paziente 0 per noi.

 

Diffondete, condividete, basta un click per informare una donna circa questa possibilità, questi nomi sono importanti, sono una minima percentuale dei tantissimi bravi medici che ogni giorno embolizzano. Sono da intendersi come punti di riferimento di cui abbiamo buone recensioni, non sono la totalità e ,speriamo, un domani, altri nomi possano aggiungersi.

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

NORMA SI EMBOLIZZA ALLA POLIAMBULANZA

Norma oggi si embolizza alla Fondazione Poliambulanza, la sua situazione è, forse, meno critica rispetto ad altre, non ha un fibroma di venti centimetri,  tanto per capirci, tuttavia il suo mostriciattolo le crea disagi e quindi ha ben pensato di ricorrere alla radiologia interventistica. La storia di Norma è tra le più veloci in assoluto, è arrivata tra noi non sapendo bene cosa fare, ha reperito le informazioni, ne ha giustamente parlato con un radiologo interventista e ha proceduto. Velocemente ma con la solita accuratezza, anche perchè il medico si sta per trasferire pertanto la miglior soluzione era questa, così Norma potrà giovarsi di un trattamento adeguato al suo caso.

Norma è la dimostrazione che è meglio occuparsi dei fibromi per tempo, senza aspettare di avere masse di dimensioni davvero spaventose, a rigor di logica se si potesse evitare di ritrovarsi con un fibroma di venti centimetri è meglio. Tra di noi abbiamo avuto casi in cui, purtroppo, per mille motivi, questa velocità nel prendere una decisione non c’è stata. Le conseguenze sono, spesso, antipatiche. I valori del sangue scendono vertiginosamente, le donne a volte iniziano a cadere per terra, svengono, ormai è a noi nota  ” l’estate dei fibromi”, eh già, in estate i contatti da parte di donne con problema di fibromi triplicano, forse per via del clima, più fa caldo e più, sembra, le donne con forte anemia stanno male. Potrei ricordare vari episodi ma, in fin dei conti, per quanto la celerità sia un fattore del tutto individuale, mi vorrei limitare a ricordarvi che i fibromi uterini, purtroppo, non spariscono da soli, oggi li hai domani non li hai più.

Detto questo auguro a Norma un gran successo, è in ottime mani, mani esperte, non ha nulla di cui preoccuparsi, la professionalità, la struttura è certamente ottima.

 

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

FIBROMI DIMEZZATI DOPO TRE MESI

Tatiana ci aggiorna ed è un ottimo aggiornamento. Lei è una giovane donna con una bambina, il suo percorso di vita non è stato affatto facile, una separazione, una lesione da papilloma virus poi diventato carcinoma e poi i fibromi. Operata per il carcinoma, per stesso suggerimento del suo ginecologo/oncologo ha scelto di non rinunciare al suo utero per i fibromi uterini, patologia benigna. Nessuno le aveva parlato di Embolizzazione Uterina, era arrivata ad avere i valori del sangue talmente bassi da mettere a rischio la sua salute, le emorragie mestruali erano terribili e le prospettavano la sola isterectomia.

Il ragionamento di Tatiana non fa una piega, non ha tolto l’utero per il carcinoma, ma che se lo deve togliere per dei miseri fibromi? Giusto!

Si è embolizzata circa tre mesi fa, alla prima risonanza magnetica pelvica con mezzo di contrasto ha potuto festeggiare, grazie a una espulsione e alla colliquazione la massa è regredita, se prima la misura maggiore era  14 cm ora è 7 cm. Espulsione, colliquazione, cosa sono queste cose?

Alcune volte i fibromi embolizzati vengono espulsi dal corpo, escono da soli, non occorre far nulla. Così è successo a Tatiana. Altri colliquano, ossia si liquefanno ed escono fuori liquidi, anche questo è successa a Tatiana, per le suddette ragioni la regressione centimetrica è stata così veloce. Il terzo metodo è lo “smaltimento” tramite il sistema immunitario.

WhatsApp Image 2018-10-26 at 20.13.59

Ricordiamo, visivamente, com’è la colliquazione e l’espulsione:

WhatsApp Image 2018-10-15 at 18.09.27

L’espulsione è questo che vedete, il fibroma esce, un pezzo, per intero… La colliquazione è un liquido rosato e un po’ appiccicoso.

Beh, Tatiana ora non è più costretta a quei pannoloni terribili che portava

tatiana ass

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

LE PAURE PIU’ COMUNI SULLA RISONANZA MAGNETICA

Siamo diventate centinaia, è diventato un grande gruppo di confronto tra persone che si sono embolizzate negli ospedali pubblici, d’altronde la filosofia d’inizio di questo gruppo fu proprio quella di parlare esclusivamente di questa realtà, basandosi sulla paziente 0, ossia io, che ho vissuto la mia embolizzazione proprio in un ospedale pubblico. Da lì siete arrivate tutte voi, gli ospedali sono diventati più di dieci, più di dieci nomi, gruppi di pazienti sono stati collegati a queste realtà perciò per ogni nome ci sono tanti nomi di pazienti che si raccontano in relazione a quella specifica struttura e alla loro esperienza personale.

Detto questo, la maggior parte, se non proprio la totalità delle strutture che citiamo richiedono la risonanza magnetica pelvica (spesso con mezzo di contrasto obbligatorio) per poter intraprendere il percorso che conduce all’embolizzazione uterina. Da paziente, perchè io sono una paziente, credo che questo esame diagnostico sia il metodo più efficace per andare ad indagare all’interno del nostro utero, perlomeno a me ha sempre dato una certa sicurezza sapere che il radiologo interventista me la richiedeva.

Le paure che sento più frequentemente le vorrei esaminare insieme a tutte voi, sono paure che arrivano dalla mia esperienza personale ma anche dall’esperienza di tutte le altre, le abbiamo raccolte, raggruppate e ora le guardiamo insieme; il tutto è da intendersi come semplice chiacchierata tra pazienti.

  • Il mezzo di contrasto è pericoloso! Tutti ricordiamo gli studi che hanno avuto luogo negli Stati Uniti qualche anno fa, perlopiù credo riguardassero coloro che purtroppo devono sottoporsi all’esame di risonanza magnetica molte e molte altre volte. Non mi risulta, da mie indagini (ho chiesto a molti dottori) che il mezzo di contrasto sia terribilmente nocivo alla salute, anche perché sennò non lo userebbero. Viene espulso, tra l’altro, con l’urina, successivamente.
  • Occorre stare nel macchinario, terribilmente stretto, soffro di panico e non ce la farò mai! Beh, esistono anche risonanze magnetiche aperte, proprio per coloro che hanno problemi di claustrofobia, ma anche i macchinari, diciamo, chiusi, in realtà spesso hanno la forma di un cannolo siciliano vuoto, ossia sono aperti alle due estremità, quindi non dico che la testa è proprio fuori ma quasi.
  • Ho paura del dolore! La risonanza magnetica pelvica con mezzo di contrasto, ma anche quella senza mezzo di contrasto, non è affatto dolorosa. L’unica scocciatura è l’aghetto per il mezzo di contrasto ma certamente non possiamo indicarlo come motivazione per aver paura del dolore, in quanto, semplicemente, non è dolorosa. E’ come fare un’ecografia, diciamo, solo che stai stesa in un tubo. Detto terra terra, tanto per spiegare che non è un esame doloroso.
  • Ho le mestruazioni, non posso farla! Bah, a meno che nel centro in cui vi rivolgete vi dicano di no, che io sappia, basandomi su molteplici esperienze, si, anche con le mestruazioni potete fare l’esame. Potrete indossare un assorbente interno o esterno, le mutande ve le fanno certamente tenere, una canottiera anche , se in cotone preferibilmente bianco. Affidatevi al centro che avete scelto, vi daranno tutte le indicazioni specifiche che loro espressamente adottano.
  • Non la faccio. In tal caso mi dispiace ma se il radiologo interventista te l’ha chiesta un motivo c’è e quindi conviene farla se ci si vuole attenere alle regole, se ti deve embolizzare si deve attenere al suo protocollo, le indagini diagnostiche vanno fatte con scrupolo perciò la richiedono perché serve, non è un esame opzionale, se la richiedono ci sono delle ragioni e sono strettamente collegate al nostro benessere, perciò davvero è meglio non protestare,tutto è affrontabile serenamente, non dobbiamo ancora mandare i razzi sulla Luna, ci viene richiesto solo di fare degli esami.

Il tutto, ripeto, è da intendersi solo come chiacchierata tra pazienti, potreste trovare situazioni differenti e le affronterete senza difficoltà, queste sono solo le situazioni che ci si sono palesate con più frequenza.

A. Carzek/La Direzione 🙂

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

TIZIANA HA FATTO SIA GLI ULTRASUONI CHE L’EMBOLIZZAZIONE

[13:44, 24/10/2018] TizianaRomaIng: Avevo due fibromi da 5.5 cm e ho voluto provare la tecnica degli ultrasuoni focalizzati. Ho contattato l’Umberto I nel 2016 e sono riuscita a fare il trattamento nel 2017. Devo dire che tutta l’equipe è stata carina e speravo davvero di aver risolto.Il trattamento è durato circa tre ore. Ero vigile ed è stato un po’ doloroso nella parte finale probabilmente perché non ne potevo più e non mi ero fatta somministrare nulla… Purtroppo dopo 9 mesi ho ricominciato ad avere il ciclo abbondante…Pertanto li ho ricontattati, mi hanno fatto fare una Rmn ma poi mi hanno detto che forse non era il caso di eseguire di nuovo lo stesso trattamento e che in ogni caso non lo effettuavano più all’Umberto I. Mi ero quasi orientata verso l’intervento chirurgico quando ho scoperto l’embolizzazione! Grazie! !!

Tiziana è la prima donna con cui parlo e che ha fatto sia gli ultrasuoni focalizzati che l’embolizzazione, in due ospedali di Roma, prima l’Umberto I e poi il San Camillo di Roma. E’ la sua esperienza personale, ci interessa molto perché di donne che sono risultate idonee agli ultrasuoni focalizzati non ne troviamo molte perciò sono preziosissime.

Oggi Tiziana è stata dimessa dall’ospedale, si è embolizzata e speriamo che stavolta sia la volta definitiva, ci vuole un po’ di pazienza, si vince, con calma, con il tempo che ci vuole.

Un abbraccio anche a te mia cara, che il futuro ti sorrida.

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

DARIA IL PRIMA E IL DOPO

Semplicemente vi mostro due foto, Daria, prima e dopo (appena finita l’embolizzazione uterina). Mi sembra lampante tutto, il suo viso e la sua espressione sono chiarificatrici, Daria dice tutto con la sua espressione, mille parole non potrebbero raccontare meglio la sua situazione, il suo stato d’animo.

Io mi limiterei a mostrarvi il suo viso, in questo caso lei si è affidata al San Camillo di Roma, farei un post unico citando anche le altre, Manola, Tiziana, sono tre nomi tutti collegati alla stessa struttura sanitaria e al mitico dottor Morucci. Ricordo, inoltre, che nel post in alto, nella pagina Facebook, ci sono una decina di strutture sanitarie a cui vi potete rivolgere e di cui abbiamo molte buone recensioni.

IMG-20181024-WA0003

IMG-20181024-WA0062

In questa pagina parliamo esclusivamente di chi può offrire un trattamento di embolizzazione uterina senza costi successivi, fermo restando che il mondo è grande, vasto e chiunque voglia embolizzarsi lo faccia nel regime che preferisce. Nessuno negherà il saluto a chi vuol farlo con altre modalità, semplicemente qui la nostra filosofia, fin dall’inizio, è parlare degli ospedali pubblici dove c’è la possibilità di embolizzarsi senza costi successivi aggiuntivi, pur apprezzando qualsiasi modalità se finalizzata a far star meglio una donna. La sanità pubblica è ignorata quando funziona molto bene, se ne parla solo se qualcosa non va, allora noi parliamo delle cose che vanno molto bene, di modo che ci sia una possibilità in più per tutte, con un grosso in bocca al lupo collettivo a chiunque si embolizza e con qualsiasi modalità.

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

ECCO LE MICRO SFERE EMBOLIZZANTI

Vi mostro quelle micro sfere embolizzanti di cui spesso parliamo, quelle usate per l’Embolizzazione Uterina, sono granelli “magici” che ci permettono di conservare in sede l’utero senza l’obbligo di sottoporci a interventi invasivi che non sentiamo essere la giusta soluzione per il nostro problema di salute.

Le micro sfere sono come granelli di zucchero, grazie a loro, iniettate sapientemente dai radiologi interventisti, le vene che danno nutrimento ematico ai monsters sono chiuse e, di conseguenza, i fibromi muoiono e il corpo li elabora. Sono delle micro sfere di materiale plastico, un materiale ben noto in sanità poichè da decenni l’impiego è ampiamente diffuso, nel nostro caso sotto forma di micro sfere, in altri casi sotto forma di pezzi più grandi.

Le micro sfere non hanno alcuna possibilità di vagare nel corpo umano, non vi ritroverete micro sfere alla punta dei piedi o in testa, loro restano lì, spinte dalla pressione del sangue, consideriamole come delle “protesi fisse”, né più né meno.

IMG_20181023_132616

 

Il tutto da considerarsi come una chiacchierata tra pazienti, ci scambiamo informazioni e credo che mostrarvi proprio queste micro sfere possa esservi d’aiuto, in questo modo sapete anche come sono fatte, il loro aspetto. Sulla loro funzione e utilità  ci sono pochi dubbi, ormai è cosa nota che funzionano davvero, i risultati siamo tutte noi.

Io sto per compiere il quarto anno della mia embolizzazione.

Che Dio benedica le micro sfere e chi le ha inventate.

 

SALVA IL TUO UTERO

TU PUOI

TANTO ANEMICA DA ESSERE TRASPARENTE, SCEGLIE ROMA

Maria Teresa quando l’ho conosciuta era talmente pallida che la sua pelle sembrava di porcellana, mi ha fatto venire in mente quei preziosi piatti della dinastia Ming che se li guardi controluce sembrano sfoglie trasparenti. Sinceramente sentirla mentre faceva le flebo mi ha impressionato molto, chiedere “Cosa fai di bello adesso?” e sentire la risposta “Una flebo” era triste.

Con le tante flebo il suo pallore è andato diminuendo, ma, comunque, il problema persisteva perchè non puoi fare flebo a vita.

Tutto sommato è andata bene, lei, di Frosinone, giustamente ha optato per il Dottor Morucci del San Camillo di Roma, anche con una certa urgenza in quanto le emorragie mestruali non avevano più fine, era diventata una perdita di sangue perpetua e se da sopra metteva sangue da sotto ne perdeva, detto in maniera semplice ma ci siamo capiti tutti.

Cosa dire, ora Maria Teresa è felice di aver risolto il suo problema, temeva di dover ricorrere a interventi demolitivi, invece, poi, si è informata circa l’Embolizzazione Uterina e ha deciso che era la strada giusta da intraprendere. Ci sentiamo soddisfatte anche per questo risultato, sono belle storie, piene di sofferenza ma con un lieto fine.

Forza e coraggio, avanti la prossima.

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi