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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE DI LISA

Lisa ha piacere di condividere con noi il suo “Punto della Situazione”; le riflessioni sul dopo sono sempre importanti dato che si parla molto del prima, ma il dopo passa in secondo piano. Invece no! Noi oggi vogliamo parlare del dopo e lo faremo tramite lo scritto di Lisa che, all’epoca, si affidò al Dottor Morucci del San Camillo di Roma.

L’intertervento di embolizzazione: Il tempo dei fatti

Eccomi qui, felicemente embolizzata!

Dalla capitale, dove mi sono sottoposta ad embolizzazione, dopo una settimana di riposo nelle terre di romagna dove abito, ho attraversato il Po verso nord, a fare visita ai miei genitori. Mia mamma mi accoglie a braccia aperte, ed esclama ‘Stai benissimo ! E’ ritornata la tua luce negli occhi!’.

Ebbene sì, mi sento rinata, sto riprendendo energia ,e soprattutto sono certa che la luce che mi è tornata negli occhi sia quella dell’aver superato il periodo nero pre scoperta-embolizzazione e dell’orgoglio di avere scelto l’opzione meno invasiva e giusta per me.

In strada per il ritorno verso casa, la mia mente torna a ripercorrere gli ultimi tempi, rivedendo il tutto come passato e lontano, anche se in realtà non è passato molto tempo.

Ripenso a quando nella disperazione, per caso ho scoperto la tecnica mini-invasiva di abbattimento dei fibromi, a quando ho parlato per la prima volta telefonicamente col radiologo interventista, a quando mi sono precipitata a Roma alla visita, a quando ho condiviso la scelta dell’embolizzazione con tante altre donne che nel corso di questo periodo ho visto passare dalle flebo di trasfusioni alle giornate di spensieratezza al mare, a quando temevo di come avrebbe reagito il mio organismo a tutto ciò, ed allo scetticismo con cui mi guardavano le persone che non conoscevano questa tecnica.

E di come tutto è diventato realtà anche per me, nel momento in cui ho avuto la conferma della data dell’intervento; quella sera di rientro al lavoro ero così contenta ed allo stesso tempo così in ansia che ho sbagliato uscita dell’autostrada. Già: quando la data è definitiva, arriva la consapevolezza che a breve si risolveranno i problemi causati dai fibromi, ma allo stesso tempo c’è l’ansia dell’intervento e della necessità di organizzare tutto: il periodo si assenza dal lavoro, dai familiari, dalla casa, e la trasferta in un’altra città, e tutto il necessario per l’ospedale.

L’ansia mi ha aggrovigliato lo stomaco fino alla mattina dell’intervento e magicamente svanita nel momento stesso in cui ho visto venirmi incontro Morucci che mi ha accolta in sala di attesa. Da lì sapevo di essere al sicuro, che c’era lui, la sua equipe ed il personale del reparto che si sarebbero presi cura di me. Ti mettono a tuo agio, scherzano con te, ed in un lampo tutto era passato, il giorno dopo ero in piedi e pronta per tornare a casa!

Tanti volti, tante voci, tante parole scritte di tutte le persone che mi hanno supportata, aiutata e con cui ho condiviso questo periodo della mia vita saranno sempre con me. Ora la palla sta a me, per informare ed aiutare altre donne.

Grazie a Lisa per aver condiviso con tutti i suoi pensieri.

Ricordo come nel post in alto, nella pagina Facebook, trovate almeno dieci ospedali, da nord a sud, con nomi di radiologi interventisti.

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

LISA, VARICOCELE PIU’ UTERO FIBROMATOSO

Lisa è una di quelle donne che oltre ad avere il problema dei fibromi uterini ha anche quello del varicocele pelvico; molti non sanno neppure che esiste il varicocele pelvico femminile, pensano che ci sia solo quello maschile, ma non è così. Senso di pesantezza alle gambe, dolore dal ventre in giù, la diagnosi non sempre è tempestiva.

Grazie a una risonanza magnetica pelvica con mezzo di contrasto, ad esempio, si può scoprire di avere questa sorta di “vena varicosa” (detto in maniera sicuramente impropria ma tanto per capirci). L’ecocolordoppler fa il resto.

Recatevi sempre dal radiologo interventista! Qui parliamo tra donne ma poi si deve sempre andare dallo specialista.

Lisa ha prima sistemato il varicocele pelvico e oggi si è occupata dei suoi fibromi uterini, già abbattendo la prima problematica molto del suo dolore e del senso di pesantezza è scomparso, da oggi eliminerà definitivamente ogni sintomo. Molte donne che soffrono di fibromatosi uterina hanno anche il varicocele pelvico, a loro insaputa, dapprima è asintomatico, con il passare del tempo può portare disturbi riconoscibili da occhio esperto. In letteratura scientifica il varicocele pelvico femminile colpisce molte donne durante la gravidanza e, in effetti, i fibromi non sono una gravidanza vera e propria ma il loro peso, talvolta, può essere assimilabile a quello di un feto, da ciò ne consegue l’insorgere della patologia.

Lisa è discreta, capisce tutto velocemente e sceglie ciò che reputa una buona soluzione per se stessa, è davvero una donna gradevole e non si è arresa alla prospettiva di togliere un organo come soluzione.

Lisa ha optato per il San Camillo di Roma e il Dottor Morucci.

Dopodomani sarà la volta di Paola e l’Ospedale di Piacenza, con il Dottor Michieletti.

Buona vita, Lisa, my dear.

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi

 

LISA SI RACCONTA

Lo scritto di Lisa è uno di quelli da leggere tutto d’un fiato. Non c’è bisogno di aggiungere altro a ciò che lei stessa condivide con noi, le sue parole raccontano una realtà ben distinta e chiara, Lisa ci dà una prospettiva esaustiva della sua situazione e allora sediamoci e leggiamo. Condividere fa bene!

Dalla scoperta dell’embolizzazione all’intertervento di embolizzazione: Il tempo delle decisioni ed il tempo dell’attesa

In questi mesi più volte mi sono trovata a riflettere, vedendo la mia esperienza e quella di molte altre donne, sui diversi aspetti che riguardano l’essere donna, e del voler decidere per noi stesse a salvaguardia del nostro corpo e dell’essere donna.

Una domenica mattina, parlando in spiaggia sotto il sole di agosto, con una mia amica , lei mi ha fatto la domanda ‘ ma come fai a sopravvivere in questo periodo di attesa? Sei forte! Io avrei bisogno di uno psicologo!

Ecco, questa frase mi ha dato lo spunto per dire che ‘no, non ho bisogno dello psicologo, ma ho Antonella, ed il gruppo su wa ‘Salva il tuo utero!’ Eh, sì, il loro sostegno, questo spazio di confronto virtuale, mi ha accompagnata in tutto questo periodo e mi ha permesso di non impazzire. Fisicamente non conosco nessuna delle più di 80 donne di cui è attualmente composto il gruppo, ma ognuna di loro con il suo vissuto, mi ha dato la forza e la consapevolezza di andare avanti a testa alta. A qualsiasi ora del giorno o della notte, se qualcuna ha un dubbio, un problema, un’ansia incontrollata, c’è qualcuna pronta a tendere una mano a dire una parola di conforto , a dare una soluzione a sdrammatizzare.

Nell’arco di tempo che ognuna di noi si è trovata a vivere, che intercorre tra il momento nel quale, praticamente per caso, si viene a conoscenza dell’embolizzazione ed il tempo in cui si affronta l’intervento, vi sono di fatto una serie di ostacoli da superare che fanno luce su aspetti di noi stesse, della famiglia, degli amici e della società che possono stordire, destabilizzare, e rendere le nostre giornate piene di dubbi e le nostre scelte verso la guarigione come un fardello pesante da portare avanti. Il gruppo in tutto questo diventa un punto di riferimento, uno spazio in cui ci si può rifugiare.

Il punto di partenza di tutte noi è ‘lo stare male ed il disagio’ ; i fibromi , a seconda di dove sono posizionati, di quanto grandi sono, creano almeno uno dei seguenti mali: emorragie, calo dei valori di emoglobina, calo dei valori del ferro, crampi, cicli mestruali dolorosi, problemi intestinali, problemi renali, problemi alla vescica, della colonna vertebrale , reflusso, squilibri ormonali, stanchezza, aumento di peso, gonfiore addominale. Tutti sintomi che in modo più o meno grave rendono la vita invalidante.

Vi è poi il giro perverso di pronto soccorso, medici, esami, pillole, il tutto praticamente condito da sentenze drastiche, ed allo stare male fisicamente si aggiunge lo stare male emotivamente. Si, perché i fibromi si possono manifestare e creare problemi dalla donna giovane alla donna matura anche già in menopausa. Tendenzialmente da nord a sud Italia le sentenze sono: Se si è giovani ed i fibromi sono ancora piccolini la sentenza non è drastica ti propongono di togliere solo i fibromi, ma con il conseguente dubbio ‘oddio potrò avere figli , potrò costruirmi una famiglia’, mentre se sono grandi o se sei sopra i 40 la sentenza è drastica ti propongono l’isterectomia accompagnato dalla frase ‘ tanto i figli li ha già avuti’ oppure ‘ se non ha avuto figli fino ad ora , mica li vorrà fare adesso’.

Ecco con questo fardello dello stare male si arriva a scoprire, chi prima chi dopo, praticamente , come detto, per caso, dell’embolizzazione ed alla soluzione di uccidere i fibromi, annullando tutti i mali, e lasciando l’utero al suo posto.

Ma le difficoltà non finiscono qui! Ci si trova ad affrontare una serie di altre ostacoli che rendono la strada fino all’intervento a volte molto faticosa e densa di ulteriori dubbi ed ansie. Ci si trova a portare avanti le proprie scelte, a superare le proprie insicurezze, ad andare contro i medici che ci avevano dato le loro sentenze, contro tempi di attesa eterni per fare una risonanza magnetica, contro una società diciamolo ‘retrograda’ che vuole confinare la donna al solo ruolo di fattrice (l’utero serve solo per fare figli), a volte contro i familiari che spinti da eccessiva preoccupazione creano ancora più ansia, fino alla difficoltà di dover raggiungere un ospedale lontano da casa, perché a volte ci si mettono anche i problemi di ospedali che chiudono.

Il gruppo, in tutto questo, supporta, dà soluzioni, sicuramente non si sostituisce al medico, ma porta esperienze di chi prima di te ci è già passato e ti tende una mano.

SALVA IL TUO UTERO

TU PUOI

 

CI SI EMBOLIZZA ANCHE A FERRAGOSTO

I fibromi uterini si possono embolizzare anche nella settimana di Ferragosto, cosa occorre? Sono necessari due ingredienti: una paziente desiderosa di guarire e un dottore disponibile a rinunciare a un po’ di vacanza. Questi due ingredienti sono la simpatica Daniela dalla Sicilia e il dottor Morucci del San Camillo di Roma.

Daniela è già arrivata a Roma, domani si embolizzerà, poi riprenderà l’aereo e se ne tornerà a casa; di esempi eclatanti e positivi ne abbiamo moltissimi, donne talmente decise a risolvere il loro problema di salute che non si fermano davanti a nessun ostacolo. E’ un piacere nonché un valido esempio di vita per tutte noi osservare con quanta caparbia Daniela stia percorrendo la sua strada verso la guarigione.

Il quadro clinico di Daniela è simile a tanti altri, malessere, qualità della vita azzerata, disagio quotidiano e l’unica proposta: isterectomia, togli l’utero, così risolvi! Ma anche lei, come tutte noi, ha detto no a questa “soluzione”.  Se una mano fa male, se ti duole l’unghia del piede, cosa fai, amputi? Certamente risolveresti alla radice il problema,ma ti ritroveresti anche un pezzo in meno.

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Nessuno si amputerebbe una mano o un braccio con leggerezza, perché l’utero dev’essere considerato meno importante di una mano o un braccio?

Un grosso in bocca al lupo a Daniela, volere è potere, no alla pigrizia, no al fatalismo e alla rassegnazione. La malattia va combattuta con forza, coraggio e determinazione, il corpo è uno solo, ogni pezzo ha ragion d’esistere e i fibromi uterini possono essere combattuti con l’Embolizzazione Uterina, tecnica di Radiologia Interventistica,effettuata in tantissimi ospedali d’Italia.

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi.

SBIRCIAMO NEL GRUPPO, LE DONNE PARLANO TRA LORO

[13:17, 9/8/2018] Carzek Antonella: Di base c’è che noi donne dobbiamo PRETENDERE di fare l’intervento. Ci possono essere ostacoli e gente che a vario titolo si mette di traverso, c’è chi storce il muso e chi ci scoraggia. Tirare fuori le palle, esigete rispetto per il vostro corpo e obbligate questo mondo maschilista e retrogrado a darvi l intervento che è meno invasivo possibile. Firmato “Una che era da sola e ce l’ha fatta”. PS ho creato tutto ciò per voi, la pagina, il gruppo e tutti i file che vi do. Fatene buon uso. Non sprecate l’opportunità di tenervi un organo.
[13:18, 9/8/2018] BarbaFAPiacenza: 👏👏👏👏👏👏
[13:26, 9/8/2018] LeonoraCastelf: Sai Antonella..mi sfogai per la mia situazione con un’amica..l’ho sempre considerata saggia,intelligente…mi ha gelato dicendomi che l’utero è solo un muscolo,che cavoli me lo tengo a fare,ma eliminalo…da allora non parlo più

con nessuno tranne voi…empatia zero

[13:34, 9/8/2018] BarbaFAPiacenza: @LeonoraCastelf identica cosa a me…..non sempre c è solidarietà tra noi donne….io non ne parlo più! Forse che non ha il nostro problema non capisce….
[13:46, 9/8/2018] ElisaPordenone: Io ne parlo eccome… E se mi dicono “che cosa te ne fai dell’utero? ” io gli rispondo rendendo ragione della mia tenacia e perseveranza. Proprio poco tempo fa una donna mi disse che si è fatta togliere l’utero e poi ha avuto vari prolassi e problemi. Un’altra donna (una collega) mi ha detto che da quando si è fatta togliere l’utero non prova più alcun desiderio sessuale. Perché dobbiamo passare tutto questo? Perché?
[13:48, 9/8/2018] ElisaPordenone: Quando si può procedere con un intervento meno invasivo.
[13:48, 9/8/2018] ElisaPordenone: E ottenere risultati migliori

[13:50, 9/8/2018] Eleonora Toscana: Sono tutti buoni a fare i saccenti sulla pelle degli altri e ad essere ottimisti con gli altri, tanto sono “scemate”, sono benigni ecc…non capiscono che la “scemata benigna” a lungo andare provoca un sacco di problemi anche gravi e che in una bassissima percentuale di casi potrebbe evolvere in malignità! Poi l’utero da parte della nostra femminilità e se una come me, desidera dei figli tiene molto al suo utero!

[14:11, 9/8/2018] LeonoraCastelf: Io ti dico solo che quando mi venne diagnosticato il fibroma ed mi volevano operare togliendo tutto, il giorno dopo la gente,parlandomi anche con sufficienza,  di fronte a me, mi ha definito ignorante, aggiungendo che tanto nessun uomo poteva essere interessato a me visto che a 42 anni non ho avuto figli, mi hanno devastato l’anima.Non risposi nulla.

 

Ecco, vi ho fatto guardare dal buco della serratura, le donne con il problema dei fibromi uterini sono moltissime, ognuna con il suo percorso di vita, ma tutte accomunate da una dura lotta in solitaria.

 

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi.

A DISTANZA DI UN ANNO…

Francesca si è embolizzata al Niguarda di Milano un anno fa; come tante tra noi si era sentita proporre l’isterectomia come unica soluzione, incuriosita dall’Embolizzazione Uterina, tecnica praticata da decenni in Radiologia Interventistica, si è felicemente sottoposta al trattamento. Guardiamo insieme il prima e il dopo di Francesca, referti alla mano. Gli esami diagnostici sono sbalorditivi, le masse sono regredite e con esse il volume dell’organo che le conteneva. Niente più sintomi, di nessun tipo.

 

Direi che i referti parlano chiarissimo, la qualità di vita di questa donna è notevolmente aumentata tornando ad essere a un livello ottimale, Francesca ha trovato un nuovo lavoro ed è felice di poter affrontare la sua vita senza più doversi preoccupare delle emorragie mestruali che le avevano devastato l’esistenza. Francesca è anche felice di aver risolto il suo problema senza dover ricorrere una mutilazione, nonostante non abbia avuto figli e non sa se ne vorrà in futuro, probabilmente no, il suo organo se sta lì un motivo c’è, a prescindere dal desiderio di gravidanza, in effetti l’utero serve anche per sostenere la zona pelvica e prevenire fastidiosissimi problemi come il prolasso della vescica.

Buona vita Francesca, complimenti per esserti fidata, hai visto, hai fatto bene!

SALVA IL TUO UTERO

Tu Puoi.

EVVIVA! UN GINECOLOGO CHE CONSIGLIA L’EMBOLIZZAZIONE!

E’ davvero un evento straordinario, un ginecologo ha consigliato alla sua paziente l’Embolizzazione Uterina! Casi come questi vanno assolutamente condivisi. Raramente capita una fortuna simile, si contano su una mano le donne che hanno appreso di questa tecnica di radiologia interventistica durante una visita. Estrapolo direttamente dalla chat di Whatsapp.

Parla Aurora.

[11:30, 28/7/2018] Catania Aurora: La mia ginecologa mi consigliò l’embolizzazione per:
1. Tanto giovane e bello il mio utero per “bucarlo” in 4 punti (4miomi piccoli)
2. Dopo un intervento chirurgico non si sa mai con assoluta certezza come diventa l’organo interessato
3. Vista la giovane età (33) e utero mai toccato prima, l’embolizzazione, per te, è la strada migliore
4. Se avessi avuto un solo piccolo fibroma, meglio laparoscopia, ma con 4 mioma si fanno 4 ferite perciò meglio embolizzare. Per scherzare la mia gine mi disse: guarda che io mi divertirei a farti intervento in lapa perché sarebbe un bel lavoro, ma ho un’etica e per te consiglio l’embolizzazione

[11:41, 28/7/2018] Catania Aurora: Mi disse: per ora per te una gravidanza sarebbe difficile.
[11:43, 28/7/2018] Catania Aurora: E fu così che mi embolizzai e ora sia lei che il radiologo stanno là a dirmi “Stai attenta col tuo compagno, che prima dobbiamo fare controlli finali” 😅
[11:43, 28/7/2018] Catania Aurora: E se la ridono pure 😍

Ottima notizia di due dottori che collaborano felicemente e chi ci guadagna è anche la paziente! Evviva, gran festa e capriole di giubilo.

SALVA IL TUO UTERO

Tu puoi.